I navigli sono un orgoglio per i lombardi ed in particolar modo per i Milanesi, sono una delle più importanti caratteristiche di questo territorio, hanno trasformato profondamente il paesaggio dando il via a numerose bonifiche per renderlo adatto all’agricoltura. Lo sviluppo economico della pianura Padana si può dire che è passato per questi canali, infatti, una curiosità che ancora oggi stupisce è sapere che il maggior porto italiano per tonnellate di merci ricevute sia stato sino all’ottocento proprio quello di Milano. Molti personaggi hanno contribuito a scrivere la storia dei navigli, tra i più famosi citiamo gli Sforza e i Visconti, Leonardo da Vinci e Napoleone, grazie a loro questa zona non si riduce ad avere solo una grande valenza in ambito naturale ma eredita anche uno immenso patrimonio storico e culturale.
Sono cinque i navigli milanesi:
tutti insieme hanno permesso di rendere navigabile la zona tra il lago Maggiore e il lago di Como, passando per Milano, il territorio che attraversano è vastissimo e tra i più diversi, si passa dall’aperta campagna fino a porta Genova a Milano, passano a pochi chilometri dall’abazia di Morimondo ma anche dai centri commerciali dell’hinterland Milanese, alcuni comuni che attraversano, come a sottolinearne l’importanza, ne portano il nome, come per esempio Trezzano sul Naviglio o Cernusco sul Naviglio.
In questo tour in bicicletta toccheremo in un solo giorno il Naviglio Pavese, il Naviglio di Bereguardo e il Naviglio Grande, compresi nel territorio del Parco Agricolo Sud Milano e del Parco del Ticino, le due grandi realtà che tutelano questo ambiente ricco di biodiversità e che hanno il compito di promuoverlo verso un turismo sostenibile. Il percorso è tutto pianeggiante e si sviluppa su strade di campagna e piste ciclopedonali asfaltate quasi per intero protette dal traffico veicolare, è fattibile in tutte le stagioni e non presente particolari difficoltà tecniche di guida. Da sempre l’acqua funge da luogo di aggregazione per le persone ed anche i navigli da sempre rappresentano le arterie vitali della città e del territorio, animati dalle attività organizzate lungo le loro alzaie, vivibili in ogni stagione
Una leggenda racconta di un contadino che si trovava ad arare i campi, ad un tratto i buoi si fermarono e si inginocchiano. Scavando compare un pezzo di muro col disegno della Madonna. Le persone portarono il ritrovamento alla chiesa del paese ma, per ben tre volte l'immagine della Madonna fu ritrovata sepolta nello stesso punto dove ora sorge la chiesa
Affacciata sulla pista ciclo pedonale troviamo questa chiesa barocca con due toni di colore, bianco e ocra che sottolineano e fanno risaltare stucchi e statue. All'interno un affresco della Madonna delle Grazie col Bambino ritenuto miracoloso. La storia racconta infatti del crollo della volta della chiesa durante dei lavori di rifacimento, crollo che miracolosamente non ha fatto vittime ed ha lasciato intatto l’affresco da allora meta di pellegrinaggi, anche per chi, in sella a due ruote, ci arriva pedalando
Da Castelletto di Abbiategrasso, nel punto in cui il Naviglio Grande fa una curva a 90° per dirigersi verso Milano, ha il suo incile il più piccolo Naviglio di Bereguardo, anch'esso con la sua pista ciclabile, che da li in poi prosegue in linea retta attraverso campi coltivati e cascine passando distante dai paesi fino ad arrivare per l’appunto a Bereguardo, questa parte del percorso è quella più immersa nei campi e lontano dal traffico.
Arrivando da Milano in bicicletta lungo il naviglio grande troviamo questo imponente palazzo alle porte di Abbiategrasso, le origini sono poco note, le prime tracce documentate si hanno nel 1697. Fu uno dei luoghi di ritrovo per chi combatteva per unire l’Italia e durante la II Guerra Mondiale venne utilizzato come rifugio sicuro per sfuggire alla cattura dei tedeschi
Delle 11 conche costruite lungo il percorso del naviglio si mantengono ancora in buono stato la pavimentazione e alcune parti in muratura, dettaglio non trascurabile se si pensa che sono state costruite quasi 4 secoli fa. In particolare la Conca di Basiano è l’unica che conserva ancora entrambe le porte per regolare il flusso d’acqua
A ridosso della Conca di Basiano si trova un piccolo e caratteristico ponte di pietra, probabilmente costruito nello stesso periodo della vicina Cascina Conca. Proprio sul lato che da sulla pista ciclopedonale si può vedere sulla facciata della cascina il simbolo della colomba, indicazione dei beni appartenenti all’Ospedale Maggiore e del progetto Oasi Ca'Granda per la valorizzazione del territorio
Il borgo di Binasco, sorgendo lungo la via di collegamento tra Milano e Pavia, acquistò nel corso dei secoli un'importante funzione strategica tanto che i Visconti decisero di ampliare il fortilizio già esistente dal 1100 circa, facendolo diventare un vero e proprio castello. Tra i fatti più importanti si ricorda il delitto di Beatrice Di Tenda, moglie di Filippo Maria Visconti, ingiustamente accusata di tradimento venne fatta decapitare dal marito in modo che lo stesso
si potesse in seguito sposare con la sua amante Agnese Del Maino
Siamo nel comune di Moirago, all'altezza della quarta conca del Naviglio Pavese dove già nel 1300 sorgeva il podere che avrebbe poi preso, nel 1800, il nome Salterio dalla famiglia che la acquistò. Tutta la struttura è un vero e proprio villaggio agricolo che comprende gli alloggi dei salariati, la villa Salterio, le stalle oggi sede del Museo Salterio e sull'altra sponda del naviglio asilo, elementari e il cimitero
I custodi delle acque, regolavano la navigazione e si occupavano della manutenzione del tratto del Naviglio a loro assegnato segnalando eventuali malfunzionamenti delle conche, o erosioni delle rive e dei fondali. Sul Naviglio Pavese quasi ogni conca aveva un custode a cui veniva assegnata un apposita abitazione, oggi però sono poche quelle ancora visibili, abbandonate all'incuria col tempo alcune sono andate distrutte, una sola è stata recuperata ed è oggi abitata anche se con funzioni diverse da quelle dell'epoca
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