Il Parco naturale Lombardo della Valle del Ticino è un'area naturale protetta istituita nel 1974. È stato il primo parco regionale italiano ad essere creato ed il primo parco fluviale europeo. Si estende su un'area di circa 92.000 ettari compresa tra il Lago Maggiore ed il Po ed al suo interno, oltre che le bellezze naturali si possono vedere anche castelli, abbazie, santuari e chiese. E’ ad oggi la più estesa area naturale della Pianura Padana e dal 2002 è riconosciuta dall’UNESCO come Riserva della Biosfera.
Con i suoi 800km di percorsi, tra cui le piste ciclabili e le alzaie dei navigi, offre infinite possibilità per vivere la natura all’aria aperta praticando svariati tipi di sport o di escursioni, dalla mountain bike alla semplice passeggiata in famiglia. Tra i sentieri principali che lo attraversano il Sentiero Europeo E1 è sicuramente il più famoso, un sentiero escursionistico che unisce il Nord Europa (Capo Nord – Norvegia) e il Sud Italia (Capo Passero di Siracusa) attraverso un percorso segnalato con targhe di colore rosso-bianco-rosso, indicanti la sigla “E1”. Nel tratto che passa per Il Parco del Ticino il sentiero E1 può essere percorso sia a piedi che in bicicletta diventando una vera e propria “greenway”, tra le Prealpi del Lago Maggiore e i primi Appennini, lungo una delle più belle valli fluviali della pianura.
Nasce in territorio elvetico, e da quando esce dal lago Maggiore, all’altezza di Sesto Calende, fino a Pavia, è il padrone del territorio, le sue acque libere, senza argini, plasmano le zone che attraversano a seconda delle piene. Nei secoli ha contribuito allo sviluppo di diverse civiltà di cui si sono trovati i resti in diversi scavi archeologici ed ancora oggi la fertilità e lo sviluppo economico di una vasta area è fortemente legato alla presenza del fiume Ticino.
Le acque del naviglio Grande, del naviglio Pavese, della darsena di Milano e del canale Villoresi sono quelle del Ticino, paesi come Robecco sul Naviglio, Vizzola Ticino e Castelletto di Abbiategrasso, Motta Visconti, solo per citarne alcuni, non esisterebbero senza il passaggio del fiume Ticino, la centrale idroelettrica di Turbigo con le sue cascate d’acqua non esisterebbe e anche Milano sicuramente non sarebbe così come la conosciamo oggi, basti pensare che i marmi del Duomo sono stati trasportati dal lago Maggiore con delle imbarcazioni.
Il percorso che vogliamo proporvi parte e arriva a Besate, piccolo borgo a pochi chilometri da Milano, che all'andata ci farà immergere nella fitta vegetazione tra i boschi e i sentieri del Parco Lombardo del Ticino dove, costeggiando il fiume, incontreremo scorci molto suggestivi e panoramici. Al ritorno pedaleremo comodamente lungo il Naviglio di Bereguardo con la sua pista ciclo pedonale che ci riporterà al punto di partenza.
L’itinerario è fattibile con mountain-bike (MTB) o Gravel, essendo tutto pianeggiante non presenta particolari difficoltà a livello fisico ma, essendo in parte su strade sterrate boschive è richiesta una minima dote di guida e di controllo della bicicletta, per chi lo desidera è scaricabile la traccia GPS con il libretto di viaggio del percorso.
Una lanca con calme acque riparate dalla corrente del fiume ed un piccolo porto con numerose imbarcazioni ormeggiate rende questo punto ancora più suggestivo. Da qui in poi numerosi sentieri si snodano attraverso il Parco del Ticino, lungo i quali è possibile dirigersi verso Morimondo oppure Bereguardo.
Costruita intorno all’anno 1100 interamente in mattoni rossi come del resto tutte le altre costruzioni dell’epoca. La particolarità della Chiesa della Beata Vergine del Carmelo sta nella presenza di svariati elementi decorativi in cotto, ben visibili sulla facciata ma anche al suo interno.
Voluto ed edificato dai Visconti, il castello aveva inizialmente la funzione di difendere i confini occidentali del territorio di Milano e in seguito anche come residenza invernale e di caccia. I resti del fossato, ancora ben visibili tutto intorno alle mura erano una volta riempiti con le acque del vicino naviglio di Bereguardo
Una curiosità poco menzionata ma di fatto unica del Naviglio di Bereguardo è la possibilità di guadare le sue acque, all'altezza di Motta Visconti infatti, per un breve tratto gli argini del naviglio si abbassano permettendo ai mezzi agricoli delle cascine di passare da una sponda all’altra.
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